Per ascoltare, non per tornare
Ehi.
Non scrivo per riaprire o cambiare ciò che abbiamo deciso.
Non avrebbe senso.
So che ognuno, dopo un dolore, ha bisogno dei propri spazi e dei propri tempi.
Ma dentro di me è rimasta una domanda sospesa: capire i TUOI “perché” (da maggio in poi).
Se un giorno — domani, tra un mese, tra un anno — sentirai di voler raccontare la tua versione delle cose guardandoci negli occhi, sappi che io ci sarò.
Solo per ascoltare, senza interrompere, senza difendermi.
Se invece preferirai il silenzio, va bene anche quello.
Non voglio nulla da te che tu non senta di voler dare.
Sto solo cercando anche io pace.
Non è che il sentimento sia svanito, semplicemente ho scelto di metterlo da parte per non farci più male.
E proprio per questo, la mia richiesta è genuina: nasce solo dal desiderio di chiarezza, non di ritorno.
E la forza, il controllo e la capacità di dire basta a mio parere, non sono scalfite da un gesto di chiarezza (e pace).
Ti auguro serenità, ovunque tu la stia cercando.
Ps: Non c’è bisogno di una risposta.
Se un giorno sentirai anche tu la voglia di un confronto dal vivo — dove vorrò ascoltarti— bene.
Non cerco messaggi né spiegazioni a distanza: credo che certe conversazioni meritino presenza, non schermi.
Diversamente, il silenzio resta la forma più dignitosa di rispetto reciproco.
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📅 Inviato il 01/11/2025